Dal Brasile ci scrive Alessandro Calidoni……
Ciao a tutti/e, il mese di agosto ci sta salutando e ci apprestiamo ad affrontare Settembre, un mese che rappresenta (forse) una ripartenza delle attività in Italia, dopo le vacanze di Agosto che si sono realizzate con il sottofondo della pandemia ancora in atto. Qui in Brasile, invece, il mese di Agosto avrebbe dovuto rappresentare la ripartenza dopo il periodo di vacanze di luglio ma, al contrario, il continuo aumento di casi di coronavirus in alcuni stati (Goiás, Minas Gerais, Paranà e Alagoas) e i numeri altalenanti di alcuni stati “chiave” (San Paolo, Rio de Janeiro, Amazzonia) non ha permesso riprendere le attività “normalmente”. Il primo caso di Coronavisrus confermato in Brasile risale ad inizio Marzo; qui in Goiás le prime misure di isolamento sono state pubblicate il 16 di Marzo e da quel giorno i casi sono sempre aumentati (sia morti che contagi) e negli ultimi mesi abbiamo percepito che il nemico invisibile è sempre più vicino a noi. Le ultime ricerche hanno constatato che il numero di nuovi poveri in Brasile, da inizio pandemia ad oggi, è aumentato del 55% e di questa percentuale l’80% riguarda famiglie di persone di colore. I fatti di violenza a discapito di afro discendenti negli Stati Uniti hanno parzialmente suscitato l’attenzione dei media sul problema di razzismo, che esiste da sempre qui in Brasile. Non si tratta di un problema di sottofondo, nascosto e mascherato, si vede tutti i giorni e noi bianchi non riusciamo veramente a capire che cosa significhi. Conosco amici che sentono questa oppressione tutti i giorni: sul posto di lavoro, nei mezzi pubblici e per strada. Ho cercato più volte di immedesimarmi in queste circostanze, ma non mi è possibile. Chi soffre violenze soprattutto non verbali lo sente, è una sensazione difficile de condividere e che personalmente non ho mai provato e, perciò, non posso nemmeno provare a descrivere. Troppo spesso sentiamo parlare di razzismo persone che non l’hanno mai provato; si tratta di una tendenza in voga da un po’ di tempo nel mondo: tutti sanno di tutto e meglio degli altri. Abbiamo perso la capacità di essere umili, della semplicità di essere ignoranti su certe esperienze che non ci toccano personalmente e che, quindi, non possiamo veramente conoscere. Tutto ciò per dirvi che le situazioni di crisi generano effetti domino, dai quali si può uscire solamente con una visione ampia e non specifica sul singolo problema. In tutto questo scenario negativo, però, esistono luci che illuminano l’oscurità: la situazione di crisi ha generato azioni di volontariato e solidarietà in tutto il Brasile e, sempre secondo ricerche del giornale Folha de São Paulo, il numero di volontari in territorio brasiliano è cresciuto del 10,5% rispetto al 2019. È un dato molto incoraggiante, già che qui l’idea di fare volontariato è una rarità. In relazione ai dati del coronavirus (notizia freschissima) da due giorni si sta registrando un numero di morti e contagi minore rispetto ad inizio settimana scorsa (sempre intorno alle 860 morti giornaliere).
Le attività della ONG continuano ad essere temporaneamente sospese, le visite alle famiglie sono sempre limitate a casi eccezionali e la tecnologia consente a Paolo e Maria di tenere i rapporti con qualche messaggio o videochiamata di WhatsApp. A novembre ci saranno le elezioni comunali e i candidati hanno già cominciato a spuntare come i funghi, facendo campagne elettorali piene di menzogne e false illusioni, approfittandosi della situazione di crisi generale e sempre offrendo ricompense di qualsiasi natura. Restiamo in attesa di vedere gli sviluppi di questo carnevale politico, compiacendo gli atteggiamenti dei futuri sindaci o consiglieri comunali che si siederanno sulle loro poltrone godendo della tranquillità di uno stipendio pomposo e sicuro.
Il mese di Agosto si chiude con un pochino (non preoccupatevi) di tristezza da parte mia e della Flavinha, dato che avevamo pianificato in nostro Matrimonio per il 15 di agosto ed eravamo molto felici di poter celebrare questo momento con i nostri parenti e amici. Abbiamo passato le scorse settimane dicendo “ se tutto fosse andato secondo i nostri piani oggi staremmo facendo questo; oggi saremmo qui…”; invece eravamo dentro casa, io sul divano con il mio piede rotto a causa di un saltello finito male (non sono più un giovincello) e lei che mi stava (sta) sopportando perché chi mi conosce sa che non riesco a stare fermo in casa. Ma questi cambi di programma sono importanti nella vita, per ricordarci di rimanere umili sapendo che non siamo per nulla padroni del nostro destino. Anzi, dobbiamo allenarci per essere versatili come il vetro che esposto al calore si adatta, al freddo si irrigidisce mostrando solidità ma la sua vera natura è la fragilità.
In questo mese di agosto ci hanno lasciato due persone legate al progetto di Adozione a Distanza e alla Colonia de Ferias che sono state inghiottite dalla ferocità della violenza di quartiere: Kelly, una ragazza di circa 40 anni, tetraplegica da una decina di anni dopo essere stata picchiata per debiti di droga; Ryan, ragazzino sedicenne che da sempre partecipava alla Colonia di Ferias, ucciso a colpi di pistola per debiti di droga. Due persone fragili, che si sono adattate alla violenza e si sono poi irrigidite troppo presto, senza avere la forza e la capacità di poter cambiare direzione. Quando persone care ci lasciano, sempre si crea sgomento dentro di noi, che però dobbiamo avere la forza di trasformare in azioni positive per coloro che sono ancora qui tra di noi e possono cambiare direzione verso un vero cambiamento.
Ieri sera ho ricevuto (online) il diploma di laurea; una cerimonia strana ma che corona la fine di un percorso universitario un po’ tortuoso ma che (grazie all’aiuto della cordata) mi ha permesso di raggiungere la vetta. A inizio cerimonia sono stati letti alcuni versetti del Vangelo di Matto (5, 13-16) che vi/mi lascio per augurarci un buon inizio:
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.”
Um grande abraço
Calido