Da Kutaisi a Batumi percorriamo una strada bellissima, un paesaggio ancora diverso. E’ quello delle colline del te’, dove un tempo si produceva una grande quantita’ di te’, che veniva anche commercializzato. Ora non esistono piu’ le fabbriche per la sua lavorazione e anche qui si trova abbandono, evidente dalle felci che stanno crescendo ovunque infestando i bei fiori bianchi del te.
Ci avviciniamo al Mar Nero e percorriamo un tratto di costa, fino a Batumi. Il paesaggio cambia completamente, ora i centri diventano turistici e ci sono molti alberghi in costruzione sul lungo mare fino alla Turchia, anche molto vicini alle spiagge di ciotoli che caratterizzano questo litorale.
Inizia il mondo dei contrasti: da una parte il mondo che viene offerto ai turisti georgiani, turchi, russi e armeni fatto di grandi alberghi, di casino’ e di attrattive che, con le fontane musicali, i grattacieli che cambiano illuminazione e le cascate d’acqua che proiettano mondi fiabeschi, simulano i luoghi della Costa adriatica, di Dubai, di Las Vegas: dall’altra parte i luoghi emarginati dai giri turistici dove non arriva neppure l’asfalto e dove domina la miseria e l’incuria.
Il dormitorio e’ situato al limite di queste realta’ , in una stradina secondaria di un viale principale della citta’. Si entra in una corte di pertinenza dove l’edificio del dormitorio resiste di fianco a enormi palazzi residenziali e mantiene un po’ di verde che da refrigerio alla stanze per gli ospiti. La ricettivita’ arriva a 40 persone ma mediamente ci stanno 30 persone alla volta, tra uomini e donne , in due corridoi separati. Quando gli ospiti sono piu’ anziani i letti a castello vengono smontati per poter dare a loro facile accesso. Hanno a disposizione una sala con la tv, una sala per la colazione e docce e bagni in comune. Ora che e’ estate possono entrare dalle 21 alle 24 e devono uscire entro le 9 della mattina successiva.
Per alcuni di essi esiste fuori della citta’ esiste un centro di accoglienza, la cui sede e terreno sono stati donati da alcuni italiani, in cui e’ possibile svolgere attivita’ all’aperto: cura dell’orto, del frutteto, delle piante in vaso che si trovano in una serra. E’ molto importante questo tipo di attivita’ per poter offrire loro qualcosa di diverso dalla strada.
Rinetrando ci fermiamo in un’altra cittadina dove i missionari hanno fondato un’altra chiesa cattolica. La Messa e’ molto frequentata, la comunita’ partecipa volentieri alle celebrazioni e alle attivita’ dei Padri e delle suore.
Vivendo le giornate della vita missionaria ci si rende conto di quanto e’ importante quello che fanno loro qui, dedicando tantissime energie e passione. Le loro giornate sono davvero molto intense e faticose, con rarissimi momenti di sosta.