Serata organizzata dalla nostra Associazione in collaborazione con il  centro di mediazione sociale, mediazione penale e percorsi di giustizia Riparativa del Comune di Parma-Assessorato al Welfare

LOCANDINA DELL’EVENTO

L’incontro è la prima tappa di una serie di eventi che presenteranno alla città il paradigma della Giustizia Riparativa alla base dei percorsi che il Centro di mediazione, recentemente aperto, propone sia in ambito penale (attraverso lo strumento della mediazione tra vittima e persona responsabile dell’offesa) che sociale (mediazioni dei conflitti nell’ambito della convivenza, di vicinato, conflitti scolastici, lavorativi).

Il Centro di mediazione ha sede presso Villa Ester, la casa del Quartiere sita in via Costituente n.15 a Parma(mail centromediazioneparma@gmail.com) e nasce dalla co-progettazione tra l’Assessorato al Welfare e la cooperativa Dike di Milano che ha come rappresentanti locali mediatori formati in percorsi di Giustizia Riparativa secondo la normativa internazionale e il DL 150 entrato in vigore il 30 dicembre 2022, la cosiddetta Riforma Cartabia. La nuova normativa prevede la possibilità di accesso ai programmi di GR in ogni stato e grado del procedimento penale e durante l’esecuzione della pena, su iniziativa della Autorità Giudiziaria competente, senza preclusioni in relazione alla fattispecie di reato o alla sua gravità, sulla base del consenso libero e informato della vittima del reato e della persona indicata come autore dell’offesa e della positiva valutazione da parte dell’AG dell’utilità del programma

Il DL definisce la vittima, la persona indicata come autore dell’offesa e il profilo del mediatore esperto in programmi di GR.
La serata vedrà in dialogo Antonella Valer, mediatrice penale di Trento e Padre Luigi Signori, missionario saveriano, che racconteranno, a partire dalla loro esperienza personale, una “Giustizia non violenta” come recita il titolo del loro intervento, rappresentata appunto dalla Giustizia Riparativa.

La serata vede la presenza dei mediatori del Centro che introdurranno il dialogo a partire dalle “nuove parole della giustizia”, partendo dalla parola “Ingiustizia”. Perchè se della giustizia tradizionale esistono immagini e rappresentazioni comuni quali la dea bendata con la bilancia e la spada, della giustizia riparativa si incontrano le testimonianze di chi vi ha preso parte, di chi ne ha fatto esperienza.

La Giustizia Riparativa ricuce là dove il reato (o qualsiasi conflitto) ha rotto un patto di fiducia e di convivenza, ha separato le parti, vittima o autore, le separa tra loro e dalla comunità. Ricucire, riparare, rigenerare, trasformare, considerare il male e l’offesa arrecati senza aggiungere nuovo male e ulteriore offesa.
Ripar(m)a: questo il titolo della serie di eventi che si svolgeranno in vari luoghi della città a partire appunto dal 28 aprile. Foto della serata