Nell’inferno del nord Kivu c’è un girone particolarmente orribile: è la prigione di Goma, dove sono ammassati 850 detenuti in condizioni disumane. Potrebbe ospitare al massimo 150 persone e ce ne sono invece 850.
Le celle non possono contenerle tutte e allora i detenuti dormono nei corridoi. Le condizioni igieniche sono disastrose e le infezioni si diffondono. Quasi tutti i detenuti non hanno subito alcun processo e la promiscuità è totale. Non solo non c’è alcuna divisione tra i militari detenuti e i civili, ma anche tra uomini, donne e bambini.
Abbiamo consegnato € 600,00 ai volontari, tra cui Luisa Flisi di Parma da anni a Goma, per acquistare sacchi di farina necessari per i pasti e alcuni metri cubi di legna.
Ci rendiamo conto che il nostro contributo è piccola cosa rispetto alle enormi necessità di risposta che il carcere richiede. Sappiamo che il progetto è ampiamente sostenuto da più realtà, ma abbiamo ritenuto comunque importante partecipare. Valuteremo in futuro, attraverso un confronto con i referenti se la nostra presenza è necessaria per coprire i bisogni