Dal 8 al 12 Febbraio si sono recati a Batumi per la seconda formazione la Dr.ssa Maria Cristina Colangelo, infermiera professionale presso l’Azienda AUSL di Parma Dipartimento Dipendenze Patologiche, Dr.ssa Antonella Marcotriggiani e Dr.ssa Gilda Donato psicologhe e psicoterapeute, esperte di gruppi sulle dipendenze con formazione cognitivo-comportamentale e Mirzia e Sergio da anni facilitatori dei gruppo ACAT.

Sono stati giorni di formazione intensa suddivise in attività teoriche e pratiche. Il corso si è soffermato sulle tecniche di prevenzione e di riduzione del danno in riferimento all’uso/abuso/dipendenza da alcool.   Guarda le foto

Circa una ventina i partecipanti tra opertori socio-sanitari, educatori e volontari coinvolti in attività con giovani e/o adulti in situazione di disagio. Lo scambio e il confronto è stato molto costruttivo e ha gettato le basi per la prossime formazioni.

Ecco la riflessione dei formatori che con molta semplicità si sono messi a disposizione del progetto donando gratuitamente il loro tempo:

Ciao , condividiamo alcune riflessioni sul progetto.

Di ritorno dall’esperienza formativa in Georgia, l’impressione è quella di aver sicuramente ricevuto più di quello che con tutto il nostro impegno abbiamo portato. Abbiamo avuto occasione di incontrare persone meravigliose nella loro semplicità, che hanno saputo accoglierci con gentilezza e generosità, facendoci sentire a casa. Più che di un contributo, crediamo si sia trattato di uno scambio di esperienze professionali e di vita, grazie non solo agli operatori ma anche alle persone ospitate dal centro, che ci hanno permesso di accogliere i loro vissuti, condividendoli con noi. I partecipanti si sono mostrati molto curiosi e attenti, sia nel seguire la parte teorica che nell’interagire ponendo domande e riflessioni molto interessanti. Anche nei lavori di gruppo si sono impegnati con serietà e creatività, unendo le proprie idee e creando una piccola rete in ambito formativo. In particolare, durante l’esperienza di gruppo é stata possibile un’apertura preziosa e molto intensa anche dal punto di vista emotivo.

Riguardo agli aspetti da noi trattati, abbiamo riscontrato anche un buon interesse degli operatori nel voler approfondire aspetti psicoterapeutici nel concreto e dimostrazioni di lavoro d’equipe multidisciplinare, anche attraverso simulate e discussione di casi.

Crediamo fermamente, avendolo rilevato direttamente, che questo progetto di prevenzione e cura dell’alcolismo, portato avanti con attenzione e determinazione da Caritas e dal gruppo missionario Da Qui a Là, sia utilissimo e indispensabile nel contesto locale. La situazione politica, economica e sanitaria particolarmente difficile non può che beneficiare da interventi mirati alla condivisione di esperienze e supporto nella costruzione di una rete tra servizi, altrimenti scollegati e in difficoltà poiché il sistema non sembra essere interessato a fornire loro i mezzi per agire in modo efficace, oltre a sottovalutare il problema dell’alcolismo e le conseguenze implicate. Per questo sarebbe utile partire “dal basso”, costruendo una cultura condivisa della sensibilità, della prevenzione e della cura. Allargare gli orizzonti di intervento partendo dai mezzi a disposizione e supportare gli operatori locali rappresentano strade percorribili per garantire un avvio di buone pratiche. Intanto, noi possiamo solo ringraziare i nostri compagni di viaggio e tornare a casa colme di utili riflessioni ed emozioni forti.

Grazie di tutto!

Un abbraccio

Antonella , Gilda , Cristina