Concerto per ricordare P. Fausto Torresendi. Sabato 19 marzo 2022 è stata per la comunità parrocchiale di Parma una serata speciale e carica di emozioni. Lo abbiamo voluto per i due anni dalla sua salita al cielo il 17 marzo 2019.
Tra le tante possibilità per ricordarlo, abbiamo scelto una serata musicale e Il Chorus-gruppo ritmico corale di Verona che lui conosceva bene e che ha al proprio interno persone che hanno condiviso con lui esperienze importanti e amicizie di lunga data ci è sembrata la scelta più giusta. E il chorus non ha deluso le nostre attese. Sono stati fantastici magicamente diretti dal maestro Carlo Bennati.
Abbiamo chiesto a p. Pasotto, Vescovo in Georgia di essere presente alla serata e di ricordarlo insieme con noi e così è stato e di questo lo ringraziamo. Vogliamo di seguito condividere con tutta la comunità stimmatina e gli amici che ci leggeranno il ricordo che emerso in questa serata attraverso proprio le parole di p. Giuseppe Pasotto.
Che cosa ci lascia una persona quando muore? E’ necessario chiederselo, è necessario fermarsi a pensare in che cosa e dove mi ha fatto crescere la persona che ci ha lasciato.
Fausto era una persona che avevi voglia di conoscere e che ricordiamo per:
Gli insegnamenti
Ci ha fatto conoscere che cosa è la missione. è stato in Sud Africa cinque anni e ha poi in seguito accompagnato in missione gruppi di giovani. E’ stata una figura missionaria anche negli anni ai Boscochiesanuova. La missione gli era rimasta sempre nel cuore e della sua vita: andate.. andate non vi fermate P. Fausto era una figura tosta: fatto di dolcezza infinita ma anche di insegnamenti fermi e scelte coraggiose.
L’ascolto
L’immagine che molti di noi hanno è di P. fausto seduto a parlare con qualcuno. Ne abbiamo ricordi a Parma, a Milano Gemona, Trento. Entrava nel cuore delle persone, di chi viveva la sofferenza di chi viveva un problema. Era capace di stare in conversazione con qualcuno e questo qualcuno si sentiva ascoltato, perche p. Fausto riusciva a entrare nella sofferenza dell’altro e non mancava mai di darti un abbraccio avvolgente e sicuro.
La schiettezza
- Fausto era una persona libera perché era schietta. Non aveva paura di dirti delle cose, non viveva nel compromesso. Emanava fiducia.
La malattia
Anche in questi momenti lui diceva di essere era felice. La sua profondità spirituale era grande.
Il 19 marzo è stata una serata di emozioni, di amici venuti da lontano di amore, di musica, di comunità!
Il suo “preghiamo insieme”, resterà presenza indelebile in chi lo ha amato e ha avuto in dono la sua amicizia e la sua ricchezza spirituale. Se ti entrava nel cuore non ti lasciava e tu non lo lasciavi più.